L'Arci Bellombroso "Pablo Neruda" di S. Marco in Lamis ed il CSV Daunia al Festival del Cinema Indipendente
Martedì 1 dicembre ore 18.30 presso “L’altro cinema” di Foggia, per la sezione Storie dal territorio verrà proiettato “Il rosso e il nero” nato da un progetto dell’Arci che abbina cinema e volontariato nella lotta alla devianza giovanile
“Il rosso e il nero”, un cortometraggio di fiction, è il frutto del progetto “San Marco in Corto” realizzato dall’Arci Bellombroso “P. Neruda” di San Marco in Lamis e finanziato dal CSV Daunia.
Si tratta di un’iniziativa legata ai problemi del territorio ed in particolare al disagio giovanile. L’assunto da cui l’Arci parte, non solo in questo caso ma in tutte le attività che porta avanti, è la totale e incondizionata fiducia nei giovani, anche in coloro che per problemi ambientali o psicologici possono apparire dei disadattati. Dopo una prima fase di studio in cui i ragazzi coinvolti nel progetto hanno imparato che cosa succede dietro la macchina da presa e conosciuto da vicino tutte le fasi che precedono la realizzazione di un film, è stato realizzato un
cortometraggio di 20 minuti. Difficile la scelta dei ruoli interpretati dai ragazzi del corso e quindi da non professionisti, ma compensata da tanta buona volontà messa in campo dagli stessi che hanno dedicato, non senza sacrifici, tempo e passione al progetto.
La stessa passione che ci hanno messo i coordinatori di produzione Ludovico Delle Vergini e Mariano Domenico Guida, insieme a Carla La Sala, che ha collaborato alla regia. Determinante è stata la guida esperta di due professionisti che ne hanno permesso la riuscita: il regista Ferruccio Castronuovo e l’operatore e montatore Antonio Spagnoli che, con pazienti interventi e superando mille difficoltà, sono riusciti a girare le varie sequenze de “Il Rosso e Il Nero”.
La trama
La storia, ambientata a San Marco in Lamis, parla di Matteo un ragazzo irrequieto di 26 anni appassionato di moto che attraversa un momento difficile della sua vita. Matteo, dopo la morte dei genitori, vive con la nonna, è senza lavoro ed è scontento di come vanno le sue giornate. Vorrebbe acquistare una nuova costosissima moto che ha avuto in prova rubando i soldi della pensione dalla borsa della nonna, ma i soldi non bastano e allora, approfittando delle informazioni ottenute ascoltando una conversazione tra un gioielliere e un rappresentante di preziosi, pensa di organizzare una rapina. Cerca di coinvolgere nell’impresa criminale l’amico Michele, che vive con il fratello Antonio, diversamente abile, chiedendogli di aiutarlo a bloccare un carico di gioielli sulla strada per Sannicandro. Si è procurato una pistola giocattolo e ne dipinge la punta rossa con della vernice nera. "La nostra vita cambierà - dice Matteo - partiremo per un favoloso viaggio”. E Michele,
anche lui in piena crisi, sembra quasi farsi convincere dalle parole dell’amico. La sera in un bar-discoteca Matteo incontra Maria, la sua ex ragazza. Vorrebbe ricominciare con lei e cerca di convincerla che la sua vita presto cambierà, ma lei non gli da retta e lo manda brutalmente a quel paese.
Il giorno seguente Matteo passa a prendere Michele con la sua vecchia moto. Con il volto coperto dai caschi, si avviano verso la strada che scende da Sannicandro. Giunti nel bosco Michele fa fermare l'amico: ci ha ripensato, non se la sente più di rischiare. Matteo si arrabbia e lo insulta. Per nulla intimorito Michele lo colpisce con un forte pugno. A terra, mezzo svenuto
Matteo per un attimo immagina la rapina che finisce male per lui. Quando si riprende, si accorge della grande fesseria che stava per fare.
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